Artisti di strada,  Buone pratiche,  Street Art,  Volontari della gioia

La Casa ci offre protezione, la Strada ci offre novità e confronto

“C’è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l’unica salvezza
c’è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza”

Cantava Giorgio Gaber nella sua canzone “C’è solo la strada”, scritta nel 1974.

In alternativa alla strada c’è la casa, ho come dicono gli anglofoni “la Home”.
E oggi questo termine non è più usato soltanto per indicare la nostra casa in muratura, la casa con un tetto sotto la quale dimoriamo e ci difendiamo dalle intemperie, dal freddo e dal caldo, ma anche dai pericoli che possono aggredirci.

La Home oggi è anche la nostra casa virtuale, la nostra home sui social network che ormai tutti abbiamo e da cui comunichiamo, esprimiamo giudizi, facciamo trapelare emozioni, dissensi… Tutto però molto al riparo da pericoli e possibili conseguenze nefaste…

Se invece andiamo per Strada, la strada di cui parlava Giorgio Gaber, non c’è più un riparo, siamo improvvisamente nudi e al pari di tutti/e quelli che sono per strada anche loro, come noi semplicemente.

L’arte di strada è proprio un mettersi a nudo, un raccontarsi nel cerchio intorno all’artista che, come un magico affabulatore, ci spiega attraverso il suo gioco chi siamo e chi potremmo essere, se ci lasceremo andare e travolgere dal messaggio positivo dell’arte, ma anche della conoscenza dell’altro/a, non più al riparo della nostra “Home” ma noi stessi per strada, perché la strada è l’unica salvezza…

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